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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

martedì 25 settembre 2012

Puntini di sospensione


Puntini di sospensione: alcuni consigli sul loro utilizzo.
 La punteggiatura è un argomento piuttosto complesso e spesso anche molto soggettivo, per questo non ne ho parlato spesso nel blog. Mi sono concentrata solo su piccoli aspetti (come l’assenza di virgola tra soggetto e predicato) oppure su aspetti più formali (come alcune regole per scrivere correttamente la punteggiatura). Oggi però voglio parlarvi di come usare i punti di sospensione e lo farò rispondendo ad alcune domande che mi sono state rivolte in rete e ad alcune delle quali avevo risposto solo in parte in una discussione sul forum Abaluth.


A cosa servono i puntini di sospensione?
  • I puntini di sospensione indicano una sospensione nel discorso (come dice il nome stesso), quindi un’esitazione o una frase non compiuta. Possono essere usati per mimare le pause nel parlato, per esempio nei dialoghi (è meglio sottolineare la pausa oltre che con i puntini con una porzione di frase es. «Devi aver frainteso: io… io…» farfugliò senza saper cosa dire «tu non sai quello che stai dicendo»).
  • I puntini di sospensione possono essere usati al posto dell’inizio o della fine di una parolaccia o di una parola che non si vuole pronunciare per censurarla.
  • I puntini di sospensione possono indicare la prosecuzione di un elenco (es. Domani compreremo: latte, uova, formaggio, insalata…)
  • Se messi tra parentesi quadre significano omissione di una parte di testo.


Come si scrivono i puntini di sospensione?
Di questo ho parlato nel dettaglio nel poste dedicato alla scrittura della punteggiatura,  comunque è bene ricordare che:
  • I puntini di sospensione devono essere sempre tre (evitate quindi l’effetto mitragliatrice con file interminabili di puntini).
  • Il puntini di sospensione si attaccano alla parola che seguono e sono separati dalla parola che precedono (a meno che non ci siano delle virgolette o una parentesi).


Come si possono ridurre i puntini di sospensione in un testo?
Anche se sto scrivendo questo post, io sono sicuramente una puntini di sospensione dipendente. Ne uso tantissimi. Nei commenti nei forum o nei blog e nelle mail li metto quasi ogni volta che mi fermo a pensare. Se le mani sulla tastiera corrono più veloci del pensiero e non sanno cosa fare mettono dei puntini. Diciamo che è un po’ un vizio, come quello che avevo di scrivere spesso !!! oppure ??? che non sono scritture del tutto errate però non sono nemmeno necessarie. Infatti se paragonate i miei commenti di mesi fa e quelli di adesso uso queste scritture molto meno e solo in casi particolari. Quindi c’è speranza anche per il mio puntinismo cronico!
E, se anche voi ne siete affetti, ora vi dirò come evitare di usarne troppi. Sì, perché se scrivo un racconto o un romanzo anch’io so di dovermi contenere. Nei testi letterari che scrivo spesso le prime versioni contengono molti puntini di sospensione, ma durante le tante revisioni li faccio sparire quasi tutti. La maggior parte delle volte mi rendo conto che i puntini di sospensione sono inutili e così li sostituisco o con una congiunzione o con un segno d’interpunzione più appropriato. In pratica, ogni volta che ho una frase con dei puntini di sospensione durante la revisione mi chiedo se rientrano negli usi ufficiali consentiti o li ho messi solo per pigrizia, per non cercare una soluzione migliore. In questo secondo caso, vedo cosa fare. Vediamo un paio di esempi.
Era stata una lunga giornata e così si perse nei suoi pensieri…
Sono necessari questi puntini? No, un bel punto fermo non cambia il senso della frase.
Non c’era niente da fare… ormai aveva deciso!
Perché i puntini di sospensione? Insomma, meglio sostituire con un due punti o un perché.

Perché alcuni programmi di videoscrittura segnalano come errati i puntini di sospensione se attaccati alla parola?
Come vi ho detto nella prima domanda, i puntini di sospensione vanno scritti attaccati alla parola che seguono eppure alcuni programmi di videoscrittura segnalano questo come un errore. E perché? Questo rientra nei misteri della tecnologia che non sembra aver molta cura per l’italiano a volte. Comunque io mi sono data una parziale risposta (magari anche del tutto sbagliata), basandomi sul programma Microsoft Word. Le precedenti versioni non consideravano errati i puntini di sospensione attaccati alla parola che seguono (come si conviene!). Ora però sì. Io credo sia dovuto al fatto che vengono considerati parte della parola e dato che non sono ottenuti con un’unica battuta (come avviene invece per gli altri segni di interpunzione) forse vengono percepiti come caratteri ripetuti che fanno parte della parola che a quel punto non esiste nel dizionario. Non so, potrei sbagliarmi, comunque è un esempio di come la tecnologia con il tempo non sempre affina i suoi strumenti!
Un vantaggio però c’è! Ed è per questo che ho inserito questa domanda. Vedendo tutti i puntini di sospensione sottolineati, ci viene in mente di chiederci se sono effettivamente necessari! In tal modo ne possiamo togliere molti, quindi non tutti i mali vengono per nuocere. Anzi, forse word li considera errati proprio per spingerci a usarne meno!

Dopo i puntini di sospensione la lettera deve essere maiuscola?
Dipende. In genere dopo i puntini di sospensione la frase termina restando sospesa, quindi poi si riparte con una nuova frase che deve perciò avere la lettera maiuscola. Per esempio:
Uno, due, tre, quattro, cinque…
Era impossibile tentare di contarli!
 A volte però i puntini di sospensione vengono usati per indicare un’incertezza, un tentennamento. In questi casi la frase poi prosegue, quindi, dato che non comincia una frase nuova, non serve la maiuscola. Per esempio:
Il lunedì minestra di patate con spinaci e una tazza di sidro, il martedì minestra di patate con spinaci e una tazza di sidro, il mercoledì… insomma, sempre, tutti i giorni!
Oppure:
Io... io in realtà... non è che non volevo dirtelo!
Il confine tra l’assenza o la presenza della maiuscola è piuttosto flessibile, in ogni caso e dipende anche dalla sfumatura di significato che si vuole dare alla frase.

Conclusione
Queste sono le risposte alle domande che mi sono state rivolte ultimamente. Potrei sbagliarmi su qualcosa e in tal caso segnalatemelo, però queste sono le mie convinzioni al momento. Se vi vengono in mente altre domande sul tema, ovviamente potete farmele nei commenti al post (o via e-mail) così le aggiungerò. Insomma… farò del mio meglio, anche se… insomma… nei commenti e nelle mail la puntinite cronica è sempre in agguato ed è un po’ una mia firma! E poi, mi concedo tanti puntini nei commenti, così li limito al massimo quando scrivo narrativa! 

16 commenti:

  1. Direi che hai trattato in modo approfondito la storia dei puntini :)
    È veramente frustrante vedere in giro l'effetto "mitragliatrice" come l'hai chiamato tu. Eppure il web è pieno di questa assurda mania di aumentare l'efficacia della sospensione con l'aumentare il numero dei puntini.

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    1. L'unica cosa che l'effetto "mitragliatrice" fa aumentare non è certo l'efficacia della sospensione, ma il mio nervosismo. Ho letto un libro autoprodotto pochi giorni fa che era tutto un puntino di sospensione e, per quanto mi sia piaciuta la trama, devo dire che ho lottato molto con me stessa per riuscire a sopportare tutti quei puntini. Anche se avevo pianificato questo post molto prima, è arrivato proprio al momento giusto! Grazie per il commento!

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  2. I puntini di sospensione solo la cosa che più avvicina la lingua parlata alla lingua scritta. E' un po' come usare parole tipo beh, boh, mah, ahimè... Spesso viene naturale usarli nella lingua scritta, specie se si scrive di getto, ma è vero che ad una seconda occhiata sono orrendi.

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    1. Le mie prime versione hanno molti puntini di sospensione però poi mi rendo conto di esagerare e mi limito. Nelle mail e nei commenti invece li lascio spesso, così mi sfogo e non li uso altrove!

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  3. Ho letto un libro che riportava spesso i puntini di sospensione ed è Scandalo negli abissi di Louis-Ferdinand Céline
    Riporto qui quello che ho scritto nel post:
    "...Inoltre, una cosa che si nota nella scrittura è che le frasi, anche brevissime, sono intervallate dai puntini di sospensione. Verrà spiegato nella postfazione Il dottore e la ballerina di Ernesto Ferrero, che è anche il traduttore, che quei puntini di sospensione sono l'equivalente delle pause musicali."

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    1. In quel caso diventano parte dello stile e possono essere sensati, forse, però nella maggior parte dei casi la gente ne abusa per pigrizia, secondo me: invece che cercare la parola giusta o la congiunzione appropriata o il segno di interpunzione corretto, si mettono tre puntini e via! Questo è il problema. Grazie per il commento che introduce un bell'elemento su cui riflettere.

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  4. Risposte
    1. Vedo che l'hai presa con filosofia! Eh sì che è facile, purtroppo, abusare dei puntini. Io cerco di usarli poco, principalmente all'interno di un discorso diretto. È uno degli strumenti per riprodurre l'oralità in uno scritto.

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    2. Insomma, sappiamo cosa dobbiamo fare e cerchiamo di farlo, poi ogni tanto...

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  5. Non me ne parlare! Sono la mia malattia, croce e delizia (...), appunto! Do ragione a Salomon Xeno, anche per me esprimono bene il discorso parlato nello scritto.

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    1. Eh già, li amiamo troppo! Però dobbiamo contenerci. Come ogni cosa, con moderazione, non arrecano danni!

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  6. Qualche verso dagli Ossi di Seppia di Montale:

    Va, per te l'ho pregato, - ora la sete
    mi sarà lieve, meno acre la ruggine... (In limine, vv. 17-18)

    un nulla, un girasole che si schiude
    ed intorno una danza di conigli... (Ma dove cercare la tomba, vv. 21-22)

    A me i puntini comunicano una pace, seppure inquieta, nel primo caso, e un felice abbandono nel secondo. In entrambi i casi danno un bel senso di vago e indefinito, come direbbe Leopardi.

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    1. Grazie per i bellissimi esempi tratti dalle opere di Montale.
      I puntini sono molto versatili e provocano sensazioni diverse. Basta saperli usare. E con moderazione.

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  7. Oooh, che post mi ero persa!
    Ti capisco benissimo. Credo si veda anche da me, quando scrivo, un sovrappiù di puntini. Ho imparato a controllarmi, per darmi più "spessore". È in qualche modo più elegante il punto fermo o, al massimo, un punto esclamativo (secondo me).
    In ogni caso sui social network non riesco proprio a farne a meno e nemmeno nei messaggi, ancora di più se scrivo ad amici di vecchia data (con i quali il punto fermo vuol dire "ho le scatole girate).
    E mi concedo, una volta ogni tanto, tanti tanti puntini pur sapendo che sono errati... Solitamente nove (non li conto, ma ho cominciato a farlo poi e mi sono accorta di questo riflesso automatico), quando mi fanno cadere le braccia con battutacce.

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    1. Io ne uso tantissimi. E, come te, in messaggi e chat (ma anche nei commenti di risposta) tendo ad abbondare. Però ne uso sempre e solo tre.

      Il punto fermo è segno di chiusura in certi contesti, ma dipende anche dalle frasi. Di solito quando comincio con "È tutto ok. Davvero. Nessun problema. Ok" c'è da preoccuparsi!

      L'effetto mitragliatrice a moduli di nove (che poi è il quadrato di 3, quindi c'è comunque una logica) per le battutacce te lo concedo. Del resto la mitragliatrice vera non si può usare, quindi... ahahah!

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